Del cammimar solo e di ospitaleri ospitali
Roccaporena, il kitch di Santa Rita
Questa mattina E. non arriva. Decido di partire solo, un po' più tardi di ieri. Il sentiero di S. Rita collega Cascia alla frazione dove la Santa è nata e ha vissuto la sua vita laica. Un sentiero verdeggiante e ombroso che corre con la roccia a sinistra e lo strapiombo a destra. Non c'è nessuno. Anche quando il sentiero si interrompe e vengo buttato su una provinciale, di macchine non ne passano. C'è un silenzio stupendo.
Roccaporena è una specie di luna park a tema Santa Rita. L'attrazione principale è lo "scoglio" dove la santa andava a pregare, e dove avrebbe lasciato il segno delle ginocchia sulla roccia. Ci si arriva da una via crucis di 300 scalini. È pieno di pugliesi, molte persone ci vanno scalze. Altra penitenza, altro dolore, altro cristianesimo che non capisco.
Il sentiero in solitaria
Lasciata Roccaporena cammino per ore in mezzo al bosco, solo io e le lucertole che fuggono al mio passaggio. Nient'altro. Ancora la mente è piena e si fa sentire.
Arrivo a un passo dove trovo un agriturismo e un cavallo bianco che viene a salutarmi e a prendersi due carezze. Mi piace la sua sfrontatezza!
L'agrturismo Colle del Capitano è pieno di gente che ha voglia di parlare. Oste e famiglia, qualche avventore, tutti si siedono a parlare. Mi sento coccolato. Mi fanno star bene.
Monteleone
Arrivo a Monteleone dopo una mangiata pantagruelica, sotto un sole cocente. Questo paese è stupendo, vivo, almeno oggi che c'è la sagra della Pecora. Il proprietario del bed & breakfast è il primo che mi dà l'impressione di fare un'attività prima di tutto per i pellegrini. Siamo ancora solo io ed E.
Alla sagra anche le patate sono cotte con la pecora e comunque c'è una fila pazzesca. Torniamo in centro a origliare le famiglie che parlano e i vecchi che giocano a carte.