La “porta” di Sahagún, a metà del cammino francese
La “porta” di Sahagún, a metà del cammino francese

Nell’agosto del 2016 ero passato da lì, come tutti quelli che intraprendono il camino. Io però lì mi sono fermato, con la scusa banale che dovevo tornare al lavoro, sicuro che «l’anno prossimo lo finirò sicuramente». Invece sono passati due anni, e per poco saltavo anche quest’anno. È incredibile quanto sia breve il passo tra finire una cosa iniziata e mollarla lì e non andare più avanti. Non c’è nemmeno una giustificazione.

L’aereo parte tra quattro ore, e io non ho ancora finito lo zaino. Ma avevo voglia di scrivere (poco) e fotografare (poco, ma un po’ di più) questo viaggio. In internet ci sono più siti sul Cammino di Santiago che sul cibo, e non credo che questo sarà più interessante di altri.

E poi davvero, l’idea era solo quella di postare un po’ di foto in tempo reale o quasi, mica troppo, che ci sarà da camminare e respirare. Soltanto camminare, respirare e lasciare andare.