La Compostela

È proprio lei, la cattedrale!
È proprio lei, la cattedrale!

L’8 agosto 2016 ho iniziato un cammino da Saint-Jean-Pied-de-Port che mi ha portato il 18 agosto 2018 a Santiago de Compostela. Ho percorso 799km a piedi. Mentre la ragazza all’ufficio per i pellegrini di Santiago compilava il certificato mi sono commosso e non so bene perché. In due anni sono cambiate molte cose: è cambiato lo spirito con cui ho camminato, il tempo che ho passato da solo, l’umore alterno, gli incontri e i compagni di viaggio. Io forse sono cambiato meno. Però con quel foglietto in mano ero diverso e avevo una voglia matta di abbracciare. Sulla piazza della cattedrale ho reincontrato quasi tutti e tutti li ho abbracciati. Qualcuno mi ha mosso nel profondo, qualcuno è rimasto più in superficie, ma per quanto piccola la sua parte è stata importante.

Sono andato alla messa per i pellegrini, ho abbracciato anche San Giacomo. D’altra parte quando viene detto “scambiatevi un segno di pace”, in Spagna non si danno la mano: si abbracciano e si danno un bacio. Tutto sembra più facile e più vero.

Non ho nemmeno scelto con chi passare la serata, me li sono trovati lì davanti e si è mangiato ballato, risate e abbracci. Un mondo migliore è possibile lungo il cammino.

Grazie a Marco, Federica, Fabio, Alessandra, Desara, Francesca, Silvia, Francesco, Nicolas, Laurina, Claude, Isabelle, Laura, Rada, Silvia, Francesco, Giulio, Giacomo, Silvia, Sabrina, Elisabetta, Alejandro, Barbara, Dok, Antonio, Didier e tanti altri di cui adesso non ricordo il nome. Grazie per quel caffè, la birra, la cena, le risate e i pianti, la filosofia e le scampanate.

Questo cammino è finito, ma c’è ancora bisogno di camminare: domani parto per Finisterre.

Quando sei verso la fine

La via dei dolori
La via dei dolori

Mi sono guardato allo specchio mentre mi radevo i capelli: sono quello di prima. Solo un po’ più abbronzato e la pancia piena di napolitanas e tortillas.

Il penultimo giorno, ha un sapore amaro. Il viaggio non mi ha cambiato, le pietre sono tutte qui. Anche i miei compagni di viaggio degli ultimi giorni vogliono stare da soli, hanno poca voglia di parlare come me. Non so perché cammino in fretta, tanto che a fine giornata ho male alle gambe.

Accettare che le cose finiscono è difficile, per questo adesso ho paura di arrivare.

-50 a Santiago

Una mattina con la nebbia
Una mattina con la nebbia

Melide è abbastanza grande, ha anche dei palazzoni ed è in festa. Peccato che alle 22 l’albergue chiuda e non si possa star fuori a sentire l’orchestra della Galizia che suona per il Ferragosto.

I 33km di oggi li ho fatti parlando francese e inglese. E in silenzio. Grazie silenzio, grazie alle persone che sanno stare senza il bisogno di riempirlo.

Fiumi nel bosco
Fiumi nel bosco

300km

Oggi ho superato i 300km. Li ho fatti in 12 giorni, una media di 25 al giorno. Sono contento delle persone che mi circondano e che stanno arricchendo il mio cammino.

Per la prima volta da quando ho iniziato non c’è stato un momento che ho passato da solo. Ho camminato quasi tutto il tempo con Claude, di cui sapevo solo che era al suo quinto cammino. Mi ha raccontato che cerca di cogliere nel posto dove gli viene più facile la non-dualità delle cose, l’inafferrabile Principio che lega il tutto e che non può essere definito. Io naturalmente parlo di Tao, o del Vuoto, ma stiamo parlando della stessa cosa in definitiva. Perché tutti e due la sentiamo quella cosa, e l’abbiamo provata anche oggi camminando in silenzio nel bosco galiziano.

È stato anche il giorno in cui ho superato Sarria, gli ultimi 100km. Questo vuol dire che una fiumana di gente cammina sul sentiero, per guadagnare una Compostela con il minimo sforzo. Camminano in gruppi numerosi, con zaini leggeri e facendo molto chiasso. Viene difficile chiamarli pellegrini, sembra più Riccione.

Per fortuna hanno tappe prefissate e albergue prenotati, per cui il pomeriggio ho potuto ancor godere del silenzio. Il silenzio è vitale, generatore della felicità che non ha causa ne principio.

110km da Santiago

Un corso d'acqua e un ponte
Un corso d'acqua e un ponte

Mi avevano detto che la Galizia è bella, ma non credevo che questo cielo azzurro, le montagne arrotondate, i boschi e i castagni secolari potessero avere questo effetto così forte su di me.

Ieri ho salutato la famiglia italiana, ho pensato che non li avrei più visti come i francesi, stamattina ritrovo i primi, nel pomeriggio i secondi. E siamo tutti qui, in questo albergue in mezzo ai pascoli, tra mucche, cani pastori e vento.

Il guardiano dell’albergue di Barbadelo
Il guardiano dell’albergue di Barbadelo

Sto bene, e il bosco e il cielo mi calmano il cuore. Sono contento di incontrare le persone, non riesco a esprimere a ognuna di loro quanto mi sta dando, mi basta dire loro che sono contento di averli ritrovati.

Un posto particolarmente indicato per la meditazione
Un posto particolarmente indicato per la meditazione